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DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI!

lunedì 24 dicembre 2012

Credete agli UFO?

Io si, e forse ne ho anche visto uno... ma non sono certamente una testimone "attendibile", considerata la mia dichiarata passione per la fantascienza. Comunque sono una grande fan di questo libro e a Sidney, in Australia, ho anche avuto l'onore di conoscere e conversare per un intero pomeriggio col suo autore. Se non lo avete mai letto, o magari neanche sentito nominare, il mio consiglio è quello di correre immediatamente ai ripari, ma di non scegliere la scorciatoia offerta dal pessimo film che ne è stato tratto.
Un favore: se avete altri libri del genere da segnalarmi, ve ne sarò eternamente grata!
Buon Natale a tutti!

venerdì 21 dicembre 2012

IL MONDO NON E' FINITO...E IO SONO PIU' VECCHIA DI UN ANNO!

Mi ero preparata alla fine del mondo, guardando con il mio gatto Reginald, ronfantemente accovacciato sulla mia pancia, 'sti due film apocalittici: PIANETA TERRA: ANNO ZERO e THE ROAD, il primo; una super cazzata nipponica, ma non priva di un certo fascino; il secondo un capolavoro da tempo nella lista dei miei bellissimi.

mercoledì 19 dicembre 2012

Prima che il mondo finisca: gli ultimi 2 PREMI WONDERINA (Animazione e letteratura)

Operazione, sulla carta, quasi impossibile e blasfema, quella di "trasportare" il piu' importante personaggio di Osamu Tezuka, ASTROBOY, in un moderno film di animazione 3D.
Eppure, quelli della IMAGI, cel'hanno fatta! Con piu' cuore, anima e stile di qualsiasi Pixar e Dreamworks. Commovente ed entusiasmante. Forse ha ragione Bruno Bozzetto quando dice: <<non esiste il genere film "d'animazione", ma solo il film>>.
Premio WONDERINA, dunque, alla IMAGI e al suo ASTROBOY!!!







Per la letteratura, invece, pur essendo usciti nel corso di questo nuovo millennio diversi notevoli romanzi di fantascienza (dei quali ho già precedentemente parlato in altri post ), ho deciso -un po' all'ultimo momento- di fare uno strappo alla (mia) regola e di dare il "wonderinesco" premio virtuale a Nicolai Lilin, che fin dal suo primo romanzo, EDUCAZIONE SIBERIANA, si è meritatamente assicurato una nicchia nell'olimpo dei grandi narratori di questo secolo.

lunedì 17 dicembre 2012

Prima che il mondo finisca: PREMI WONDERINA (Cinema)

In un momento cinematograficamente storico come questo, in cui c'è chi pretende di valutare o addirittura invalidare un film, arrivando anche a sconsigliarne la visione in base all'avvenuta o meno applicazione, dai gestori dei cinema, della stereoecopia 48 fps (?), scambiando -in virtu' di un purismo di facciata- l'opportunità tecnologica per imprescindibile scelta artistica del regista/autore; il premio Wonderina va parimerito a due pellicole a basso, bassissimo costo, ma ad alto tasso di contenuto e stile: MOON di  Duncan Jones (GB 2009) e 2035 THE MINDJUMPER di Terence H. Winkless (USA 2007).
Il primo, appassionato omaggio alla fantascienza umanistica di Solaris e Silent Running, è l'incantevole e già maturo esordio al lungometraggo del figlio di David Bowie. Il secondo, prodotto da Roger Corman, è un robusto e ruvido b-movie, di quelli che non se ne fanno piu' e che riportano alla memoria i bei tempi andati delle produzioni Debra Hill & John Carpenter, e ancor piu' quelle della vecchia Empire di Charles Band.
Questo è cinema! Gli "effetti" con rincaro del biglietto, invece, non sono altro che bieco marketing.


giovedì 13 dicembre 2012

Prima che il mondo finisca: PREMI WONDERINA (fumetto)

 
 
All' ultima Lucca Comics sono stata a più riprese "molestata" da gentucola che voleva mettermi in guardia da Enzo Troiano. <<E' un pazzo!>>, mi dicevano, <<Un visionario, un megalomane!>>, e via di questo passo... Per me, invece, Enzo Troiano è semplicemente l'autore che da vent'anni a questa parte, più e meglio di qualsiasi altro, ha dipinto con stoica coerenza il più grande affresco di storia futura mai apparsa sul "pianeta" fumetto dai tempi di Trilogia Nikopol di Enki Bilal. Da Engaso 2020, brevissima storia che fece da bibbia per una delle serie "simbolo" del fumetto indipendente italiano: ENGASO 0.220, fino al recente dittico di HARCADYA, Enzo Troiano ha raccontato la SUA storia, in barba alle mode passeggere che, imperversando con la complicità di forum e di "critici" prezzolati, continuano a contribuire alla distruzione di questo -da me- amatissimo linguaggio. Magari non si può del tutto essere d'accordo sulle sue idee, e sul modo "evangelico" di diffonderle, ma sono pur sempre IDEE, in un mondo che ne è sempre più sprovvisto. E CORAGGIO, aggiungo, in un mercato sempre più vile.
Per questi motivi, ENZO TROIANO e la sua ultima fatica Harcadya si meritano il mio virtuale premio!
p.s: Nessun fumetto commerciale, o imitativo di un genere modaiolo, potrà mai competere con opere la cui ragione d'essere è occuparsi del futuro della razza umana.

martedì 11 dicembre 2012

VUOTI A PERDERE

Risparmiamoci  tutta la menata sul "Chambara", La redenzione del samurai nulla ha a che vedere con tale nobile genere, in quanto altro non è che il solito citazionistico copia & incolla di frames cinematografici, stavolta tratti da popolarissimi film sui samurai (e senza riuscire neppure ad essere un contenitore dell'immaginario, al contrario delle opere di Enzo Troiano che Roberto Recchioni tanto avversa). Anche il disegno di Andrea Accardi, altrove bravissimo, è qui congelato in preziosismi decorativi che neutralizzano tutta la freschezza delle sue prove precedenti. Per entrambi gli autori, non una solenne bocciatura (siamo pur sempre nello standard professionistico italiano) ma un paio di consigli: ripassare i veri classici e rileggere la serie a fumetti di Robert Gigi Samurai.
Asso, invece, è tutta un'altra storia, una brutta, bruttissima storia a dire il vero. Un lavoro che nessun editore avrebbe mai pubblicato se l'autore non fosse un "asso" nelle pubbliche relazioni... perché Roberto Recchioni è un professionista del fumetto come 1000 altri, ma agli altri 1000 mai e poi mai permetterebbero una simile, edonistica, uscita. Asso è, forse, un oggetto cartaceo rivolto esclusivamente agli idolatranti avventori del blog del suddetto, impensabile e improponibile per chiunque altro, o almeno questo è ciò che penso e spero.

mercoledì 14 novembre 2012

Prima che...ATOMIC ROBO n.6, voglia di AKIRA?

La mia idea era quella di un mega reportage su Lucca Comics 2012, con una montagna di recensioni... Ma l'unica montagna sono i soldi che ho letteralmente buttati nel cesso, comprando robaccia spacciata per capolavori irrinunciabili. Roba brutta, la maggior parte italiana (siamo indietro di 20 anni, rispetto a tutti!!!!), ma anche i francesi -benchè più genuinamente al passo coi tempi- non sono più la "garanzia" di qualità dei bei tempi andati.
Di tutto quello che ho comprato, materiale vintage a parte, salvo soltanto questo n.6 di ATOMIC ROBO, serie che già leggevo con simpatia, ma che -con questo numero- compie un triplo salto mortale con avvitamento in termini di qualità e coinvolgimento emotivo. Un tributo di grande eleganza all'edizione americana di AKIRA, quella colorata da Steve Oliff per intenderci. Attenzione però, non si tratta di uno sterile omaggio da fan irriducibile, bensì di una finissima rielaborazione estetica e contenutistica . Recentemente, il capolavoro di Otomo è stato omaggiato anche dall'italiano Enzo Troiano nel suo Harcadya, con esiti ben diversi, seppure non del tutto disprezzabili. La differenza tra i due è principalmente di tipo "analitico": gli autori di Atomic Robo, rielaborano e riplasmano, Enzo Troiano si accontenta di un approccio "citazionista". 
Questo numero di  Atomic Robo, oltre ad assicurarsi la mia personale palma di miglior fumetto in circolazione, mi ha ricordato quanto erano belli "certi" manga... non solo Akira,  ma anche: Ghost in the shell, Appleseed, Venus Wars, Nausicaa, Midnight Eye.... e pochissimi altri, di cui ormai neanche i mangofili si ricordano più.
Comprate e diffondete Atomic Robo, se esite un paradiso -quando questo schifosissimo mondo finirà- ci andrete di sicuro.

sabato 27 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA 6: LUCCA COMICS 2012

Mi sto preparando per l'ultima Lucca prima che il mondo finisca. Dalla lista degli ospiti -e dagli "eventi" in generale- direi che non c'è da aspettarsi molto....Forse gli organizzatori non sanno che questa Lucca sarà la loro ultima occasione.

domenica 21 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA 5: GAMMA UNO

Non lo amo quanto MARIO BAVA, ma prima che il mondo finisca voglio gustarmi -nello splendore del restauro digitale- queste 4 chicche fantascientifiche di ANTONIO MARGHERITI (di cui ho sempre e solo visto I diafanoidi vengono da marte, Indio, Indio 2, L'ultimo cacciatore, I sopravvissuti della città morta e -mai tutto intero- La leggenda del rubino malese)!

sabato 20 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA 4: uno sguardo LA', FUORI NEL BUIO


Prima che il mondo finisca, uno sguardo a questo stravagante e misconosciuto romanzo di Dean Koontz, in Italia tramandato ai lettori con il brutto e anonimo titolo di Là, fuori nel buio (Sonzogno/Bompiani). Koontz, autore prolifico e discontinuo, capace di sfornare sia ottimi "thrilleroni", tra l'horror e la fantascienza, come Generazione Proteus, Sussurri, Visioni di morte, Phantoms, Mezzanotte... quanto ciofeche indifendibili (troppe per elencarle tutte), riesce in questo romanzo singolare, la cui tenuta nel tempo lo attesta come il suo VERO capolavoro, a gareggiare alla pari coi maestri Bradbury e King nell'arte della "american gothic".
Con Il popolo dell'autunno, Le notti di Salem, e in parte con IT, Twilight Eyes è tra i più acuti svelatori di quella parte oscura, e folkloristicamente "plasticosa", della provincia americana più stereotipata e infantile.
Una fiaba nerissima e licantropesca, dalla quale -fortunatamente- non è ancora stato tratto un film.
Bellissima, comunque, la versione illustrata da Phill Parks.

giovedì 18 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA 3: la spezia deve affluire

Prima che il mondo finisca, non potevo non ringraziare "pubblicamente" l'editore FANUCCI (consapevole anche lui della fine vicina?) per l'impegno che negli ultimi mesi ha profuso nel riproporre in eleganti vesti e a prezzi ultra popolari i migliori cicli della fantascienza di sempre:
Il ciclo del nuovo sole, Hyperion, Il mondo del fiume, Dune.




mercoledì 17 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA (2)

Prima che il mondo finisca, ci sono piccoli editori coraggiosi che si premurano di ridare alle stampe capolavori da tempo introvabili, come questo meraviglioso Balthis l'avventuriera, anche se inopinatamente spacciato (fin dai tempi della sua prima pubblicazione targata NORD) come "heroic fantasy". Costa poco, solo 9 euro e 90 centesimi, non lasciatevelo sfuggire (e chiudete un occhio per l'orrida copertina!)!

martedì 16 ottobre 2012

PRIMA CHE IL MONDO FINISCA (1)


Prima che il mondo finisca ci tengo a mettere sul podio quelli che per me sono i migliori romanzi espressi dalla fantascienza di questo terzo millennio. I computer dell'apocalisse è la summa della poetica di Gianluigi Zuddas, il talos di una produzione costellata di almeno 3 capolavori indiscutibili: Amazon, Balthis l'avventuriera e questo. In assoluto è il romanzo con più idee che abbia mai letto dai tempi di Hyperion di Dan Simmons. 
Accelerando, di Charles Stross, invece, rappresenta forse un nuovo corso della fantascienza... staremo a vedere, mancano pochi giorni alla fine.

lunedì 15 ottobre 2012

GO HOME!

Finalmente a casa!!! Il mio viaggio in lungo e in largo per l'antico oriente: Cina, Mongolia, Corea... è durato più del previsto, non solo causa lavoro ma anche e soprattutto per motivi familiari e -non ultimi- sentimentali (sigh!). Volevo iniziare questo nuovo corso di post con una recensione, ma BATTAGLIA PER LA TERRA di Hubbard mi ha annoiata a morte, di Modesty Blaise non ne posso quasi più (troppo e tutto ensemble ) e il quarto di fondazione del trito Asimov l'ho letto più per dovere ( l'ho tradotto in mandarino) che per piacere... Per cui beccatevi questa bella immagine della mia città, Padova.

martedì 7 agosto 2012

MODESTY BLAISE by Enrique Badia Romero

 E sono finalmente arrivata al periodo disegnato dallo spagnolo Romero, che dai primi '70 continuerà fino alla conclusione inglese nel 1994. 
Che dire? Meglio di Holdaway e Burns? Forse no, ma sicuramente Romero è il disegnatore che meglio ha saputo interpretare il personaggio, nonché rendere le complesse sceneggiature di O'Donnel più fluide e cinematografiche. Inoltre, gli zigomi che la rendono "spigolosa", e in qualche modo assomigliante a me (o almeno così mi piacerebbe!), sono una sua invenzione.






Autoritratto di Enrique Badia Romero


venerdì 3 agosto 2012

ASIA

Nel senso che da dopodomani e per circa un mesetto mi troverò, per lavoro, a zonzo in lungo e in largo per l'ASIA... Non potrò collegarmi spesso, solo e  forse quando mi troverò in quache ambasciata (ma voi scrivetemi! Rispondero' tutte le volte che potrò!), e avrò parecchio tempo libero. Di fare la turista non se ne parla, conosco  fin troppo bene questo continente; avendoci passato una discreta parte dalla mia vita; per cui mi sono organizzata con 6 volumi a fumetti di Modesty Blaise (mia attuale droga), e le 1039 pagine di Battlefield Earth.
Che la "scorta" sia con me!

giovedì 2 agosto 2012

Il mio nome e' Blaise... Modesty Blaise.


Modesty Blaise e' la mia ultima passione... Frullato di Doc Savage, James Bond e Agente Speciale, e' stata creata nel 1962 per il quotidiano inglese The Sun da Peter O'Donnel e disegnata da un sfilza di disegnatori, tra cui Jim Holdaway, John Burns e -il piu' assiduo- Enrique Badia Romero, fino al 1996 (anno in cui ha avuto una reincarnazione americana per mano di Dick Giordano e Paul Gulacy, qui riportati). Attualmente sto arrivando alla fine della gestione Holdaway e sono molto curiosa di iniziare quella Romero, che e' poi la piu' famosa, anche iconograficamente. Da Modesty Blaise sono stati tratti pure film, telefilm, romanzi... Da noi l'ultimo editore a pubblicarla e' stato l'Eura, in un'orribile versione malamente rimontata e tagliata. Consiglio vivamente le edizioni inglesi, francesi e americane, facilmente recuperabili nei mercati in rete. Oppure le vecchie edizioni italiane della Imago libri.





martedì 31 luglio 2012

CRONACHE DEL TEMPO MEDIO

Dopo i duri colpi subiti dal fumetto italiano di fantascienza; con il men che mediocre Darwin, il nuovo corso di Nathan Never (iniziato con il n.250) e il terribile 2012, che vede purtroppo convolti bravi disegnatori, tra cui Giancarlo Caracuzzo; non resta che ripararsi nel non troppo "fantascientifico" passato, in attesa della miniserie Gli orfani (le cui prime tavole in anteprima non promettono nulla di buono), e rileggere grandi e piccoli capolavori provenienti da paesi che la fantascienza, al contrario dei fumettisti italioti, l'hanno sempre capita e trattata bene. Pubblicato nei primissimi '90, Cronache del tempo medio, testi di Balcarace e disegni del mai troppo compianto Juan Zanotto, appartiene ad un branca della sf a fumetti di scuola tipicamente argentina e tratta -con ferocia- un'epopea di storia futura che coinvolge tre generazioni, fino ad un finale misticheggiante (ma riuscito) in cui il mondo, la terra, ricomincia da capo in un nuovo "eden", con un messia ermafrodita un po' Adamo e un po' Eva. 
Quello che maggiormente colpisce in questa saga, oltre al coraggio, e' l'ambizione di grande affresco, con tutti i temi importanti annessi. Stupisce ancora di piu' in quanto simile "ambizione", come per altri fumetti della medesima scuola: L'eternauta, Barbara, Yor, Hor, La citta', Gilgamesh... si configura in una realta' editoriale di FUMETTO POPOLARE (parliamo di fumetti serializzati su settimanali quali Lanciostory e Skorpio...). E con questo lascio a voi qualsiasi considerazione in merito alla "nostra" realta', in ambito di fumetto non soltanto di fantascienza.

lunedì 30 luglio 2012

Da destra: la fantasy italiana che sembra fantascienza

Adalberto Cersosimo, autore di destra per sua stessa definizione, ha scritto questo splendido ciclo di racconti e romanzi brevi in anni e anni di pubblicazione su riviste, fanzine e antologie (Sfere, Verso le stelle, Le spade di Ausonia...), completandolo con un ulteriore romanzo breve per questa bella edizione definitiva, pubblicata nel 2000 dall'editrice Nord. Cersosimo non e' Passaro o Farneti o Naviglio, e la sua ideologia traspare (quando traspare) sempre in funzione narrativa. Mai gratuito, mai predicatorio; sempre intelligente. Inoltre la "sua" e' una destra non invasiva, velata di malinconia e traboccante di slanci poetici, anche in funzione anti-epica, se serve. Non fascismo, con la consueta (e sacrosanta) accezione negativa, bensi', forse, solo un certo conservatorismo "aulico".
Il libro dell'Impero (brutto titolo che, per i piu' maliziosi, tradisce, l' ideologia di fondo); riccamente illustrato da ingenue, datate, ma fascinose illustrazioni di Alessandro Bani; ha piu' punti in comune con la fantascienza o -come ha scritto Claudio Asciuti- con Fritz Leiber, che con la consueta fantasy anglo/americana post "howardiana" e post "tolkieniana".
Da leggere senza pregiudizi di sorta.

sabato 28 luglio 2012

Da sinistra: la fantasy italiana che sembra fantascienza


Lino Aldani, il piu' noto e importante scrittore italiano di fantascienza di sempre (purtroppo scomparso), e Daniela Piegai, al tempo tra le promesse piu' luminose della fs, scrissero negli anni 80 un romanzo fantasy dichiaratamente di sinistra: Nel segno della luna bianca. L'allora controverso risultato e' in realta' un opera solida (resistente al tempo) e matura che -alla pari di quelle di Gianluigi Zuddas (da leggere, TUTTE!)- sconfina nella fantascienza. Come i precedenti romanzi e racconti dei due autori, Nel segno della luna bianca e' un inno alla trasgressione e alla ribellione. Intriso di sesso e violenza (di verita' radicali, inevitabili in un mondo cosi' decritto); dalle modalita' etiche ed estetiche opposte alla -anche allora- imperante fantasy conservatrice di stampo "tolkieniano" ( Brooks, Eddings, Feist...), il romanzo si situa in quella strana linea di demarcazione (limbo?) alla quale appartengono opere fantasy amate soprattutto dai lettori di fantascienza, come Il ciclo del Nuovo Sole di Gene Wolfe, Earthsea di Ursula Le Guin e praticamente tutte quelle firmate da Michael Moorcock e Tanith Lee. Oggi, coi lettori e gli autori che il genere si ritrova, romanzi tali sarebbero improponibili, in quanto non fuga della realta' ma analisi allegorica della stessa.
Nel segno della luna bianca e' un romanzo immenso, unico, impareggiabile, irripetibile...irrinunciabile.

giovedì 26 luglio 2012

STAR CRASH, il romanzo!!!

Sapevo dell' esistenza del romanzo, ma non mi era mai capitato neppure di vederlo in giro, figuriamoci di leggerlo! Grazie al mio carissimo amico Raffaele Cimo', noto collezionista di memorabilia cinematografiche, sono riuscita ad averlo gratuitamente ( me lo ha gentilmente regalato, grazie Raf !!!) e...SORPRESA, non assomiglia neanche lontanamente a come me lo ero immaginato! Intanto non e' la novelizzazione del film, bensi' il romanzo scritto dallo stesso Cozzi sulla base del suo primo trattamento, depositato nel 1977, intitolato L'impero delle stelle (aka: The space adventures of Stella Star), scritto un anno prima dell'uscita di Guerre Stellari. E infatti, oltre ad essere molto -ma molto molto- diverso dal film poi realizzato, non presenta alcuna somiglianza "imitativa" col film di George Lucas, ma e' semmai  un dichiarato omaggio alla space opera della golden age di Murray Leinster, Alfred Van Vogt, Emond Hamilton...e molti altri ancora.
Non un capolavoro, intendiamoci, ma una lettura gradevole e con un finale davvero a sorpresa (anche questo soppresso nella versione cinematografica). Altra cosa notevolissima del volume, e' l' incredibile corredo fotografico e iconografico: la mappa della storia, i disegni preparatori dei costumi, delle scenografie, dei robots, delle astronavi e delle creature aliene ( tutte ad opera di Nino Ramponi ), che testimoniano l'ambizione iniziale di un film poi diventato, sia per volere dei produttori che per motivi di budget e di tempo, una misera "imitazione" di Star Wars.

lunedì 23 luglio 2012

Mai dire INTEGRALE

Mancano due storie: Una partita impegnativa e Il volo del Lac Leman... Lascio a voi qualsiasi commento su questa ennesima truffa editoriale ai danni dei lettori.

sabato 21 luglio 2012

IL FANTACINEMA CHE VORREI...

L'attuale cinema di fantascienza e' stritolato da sequel, prequel, remake, reboot, cinecomics... Quando ci sono meravigliosi romanzi, dalle grandi potenzialita' spettacolari/commerciali, che aspettano solo di essere "tradotti" in splendidi film.
Questo che seguono sono solo alcuni titoli che mi piacerebbe vedere su grande schermo. I vostri, quali sono?
HYPERION ( e i suoi seguiti ) di Dan Simmons
SOFTWARE ( e i suoi seguiti ) di Rudy Rucker
OCEANO di Bruce Sterling
HARDWIRED di Walter J. Williams
PRIGIONIERI DEL CREPUSCOLO di Tanith Lee
IL PIANETA DI DIO di Ian Watson
LA BAMBOLA DEL DESTINO di Clifford D. Simak
LA LUPA DI THAR-GHA di Dan Dastier
L' INVINCIBILE di Stanislav Lem
IL MONDO SENZA SONNO di Jacques Sternberg
CHIP RUNNER di J.R Dunn

giovedì 19 luglio 2012

DANIELA PIEGAI


Le rare volte che mi capita di parlare della mia grande passione per la fantascienza con qualcuno che non ha mai letto fantascienza, la risposta e' sempre la stessa: "Ah, Asimov", anche se non lo hanno mai letto lo conoscono per sentito dire. La cosa mi fa spesso -se sono di cattivo umore- un po' incavolare, anche perche' Asimov non solo non mi piace ma la sua fama ha oscurato scrittori ben piu' degni come Sturgeon, Farmer, Lafferty, Lem, Simak, Silverberg, Zelazny, Le Guin, Heinlein... Ma ci ho fatto il callo. Non ho invece fatto il callo all'ignoranza di MOLTI appassionati e persino di MOLTI addetti ai lavori nei confronti dei romanzi e dell'esistenza nel campo di Daniela Piegai.
I suoi primi due romanzi sono pietre miliari che consiglio di procurarvi in qualsiasi modo, anche illegale se non avete altra scelta. Anticipano moltissima sf attuale ( Ballata per Lima e' un pre-cyberpunk con "ragazzini" che sembrano sparati fuori da Sterling e Shirley) e probabilmente anche sf futura. Inoltre sono scritti meravigliosamente bene, stilisticamente e tecnicamente superiori a quasi tutta la letteratura di fiction odierna. Tratta temi tostissimi, spigolosi, scomodi, con rara raffinatezza e con un sense of wonder da cadere in ginocchio per l'ammirazione e lo stupore. Purtroppo, Daniela Piegai ha continuato la sua carriera dedicandosi alla pittura, scrivendo fumetti non memorabili e una serie di romanzi fantasy/allegorici di grande pregio ma non di altrettanto interesse quanto i suoi exploits fantascientifici. Forse non servono cicli fiume o mattoni da 1000 pagine per essere grandi nel genere, forse bastano anche solo due romanzi, purche' assoluti capolavori come questi.

lunedì 16 luglio 2012

INFERNO IN DIRETTA -CUT AND RUN-

Non è, come erroneamente sostengono in molti, il capitolo conclusivo della trilogia cannibalica di Ruggero Deodato, ma ben altra cosa.
Originariamente pensato per Wes Craven, sebbene scritto da Dardano Sacchetti e Cesare Frugoni, e  finanziato con i dollari dell'allora prospera New World Pictures americana, Cut and Run (Inferno in diretta) mescola abilmente il romanzo (non il film ignobile) Congo di Michael Crichton con l' Apocalypse Now  di F.F.Coppola, non dimenticando -nella seconda parte del prologo- lo Scarface di Brian De Palma.
Il risutato è notevolissimo, senza forse il capolavoro di Deodato (che qui risparmia cannibali e sevizie su poveri animaletti indifesi).
Se il cast, tranne una bellissima e bravissima Valentina Forte -ma che fine avrà fatto?- e un paio di camei di Gabriele Tinti e Luca Barbareschi, è anglo/americano (Karen Black, Lisa Blount, Eriq Lasalle, Richard Lynch, Willie Aames, Lohn Steiner, Richard Bright, Michael Berryman...) le "maestranze" tecniche sono tutte orgogliosamente italiane: fotografia di Alberto Spagnoli, montaggio di Mario Morra, scenografia e art direction di Claudio Cinini, trucco ed effetti speciali di Maurizio Trani e Paolo Ricci, colonna sonora di Claudio Simonetti...
Leggenda vuole che questo film spicchi nella lista dei preferiti di Oliver Stone, e chissà perché la cosa non stupisce più di tanto... Alcune sequenze, infatti, ricordano la parte finale di Natural Born Killers, non tanto per l'argomento quanto per come sono state girate.
Deodato, che ne ha fatte di patacche, in questo e in un altro paio di film si è invece rivelato un regista tra i più solidi e personali del panorama internazionale.
Questo, che purtroppo in Italia non e' ancora stato editato in dvd, è di quelli da vedere a tutti i costi.

venerdì 13 luglio 2012

Qualunque porto è buono durante una tempesta

Ho avuto un piccolo collasso da superlavoro, niente di grave: svenimento (in stile diva del muto) nel bel mezzo di un congresso... Il medico mi ha prescritto tre giorni di assoluto riposo, che passerò in spiaggia a sorseggiare mojito e a leggere questi due romanzi che mi sono portata appresso. 
Non aprirò il portatile, ma voi scrivetemi lo stesso... Lunedì torno operativa!

martedì 10 luglio 2012

LE AMAZZONI di Giorgio Montorio

Da bambina ero immersa (felice come nel liquido amniotico) nel mare, che mi appariva infinito, dei fumetti di mio padre, vero e proprio onnivoro e fanatico collezionista.
Ero ammaliata da quelle che venivano chiamate "riviste d'autore", su una di queste, 1984, una storia in tre puntate mi segnò particolarmente: Terra vagante di  GIORGIO MONTORIO.
L'autore aveva creato uno strano mondo alla deriva nello spazio, abitato solo ed esclusivamente da donne androidi: le amazzoni.
Ieri, in un mercatino di piazza, ho scoperto (e immediatamente accattato) che quello non era che un singolo episodio di una lunga saga pubblicata in albi da Nerbini tra gli anni 70 e i primi '80.
Purtroppo, dove mi trovo, non ho lo scanner e non vi posso mostrare le bellissime tavole all'interno degli albi, le cui "discutibili e datate" copertine non promettono affatto le meraviglie che celano.
Giorgio Montorio; che comunque è un affermato professionista: ha disegnato per Bonelli ed è da molti anni una delle colonne portanti di Diabolik; ha realizzato un indiscutibile capolavoro di cui nessuno ha mai parlato e che nessuno ricorda, a fronte di tante scempiaggini che continuano ad essere considerate intoccabili. Le storie, tutte bellissime ed originali; i disegni curati ed eleganti; le incredibili architetture e le psicologie dei personaggi, tutti rigorosamente femminili; fanno di questa serie una vetta del fumetto  fantascientifico, che non solo meriterebbe una ristampa come si deve, ma una riscoperta critica con tutti i crismi!