Risparmiamoci tutta la menata sul "Chambara", La redenzione del samurai nulla ha a che vedere con tale nobile genere, in quanto altro non è che il solito citazionistico copia & incolla di frames cinematografici, stavolta tratti da popolarissimi film sui samurai (e senza riuscire neppure ad essere un contenitore dell'immaginario, al contrario delle opere di Enzo Troiano che Roberto Recchioni tanto avversa). Anche il disegno di Andrea Accardi, altrove bravissimo, è qui congelato in preziosismi decorativi che neutralizzano tutta la freschezza delle sue prove precedenti. Per entrambi gli autori, non una solenne bocciatura (siamo pur sempre nello standard professionistico italiano) ma un paio di consigli: ripassare i veri classici e rileggere la serie a fumetti di Robert Gigi Samurai.
Asso, invece, è tutta un'altra storia, una brutta, bruttissima storia a dire il vero. Un lavoro che nessun editore avrebbe mai pubblicato se l'autore non fosse un "asso" nelle pubbliche relazioni... perché Roberto Recchioni è un professionista del fumetto come 1000 altri, ma agli altri 1000 mai e poi mai permetterebbero una simile, edonistica, uscita. Asso è, forse, un oggetto cartaceo rivolto esclusivamente agli idolatranti avventori del blog del suddetto, impensabile e improponibile per chiunque altro, o almeno questo è ciò che penso e spero.
Concordo sul giudizio da te espresso riguardo ai due fumetti, cioè al fumetto della Bonelli e a quell'altro oggetto cartaceo;)
RispondiEliminaLa Redenzione del Samurai è un fumetto di qualità standard, non brutto. Una volta tanto leggere qualcosa scritto da Recchioni non mi ha fatto girare le palle.
RispondiEliminaQuello che mi ha fatto girare le palle è stato leggere in giro recensori che ne analizzavano e svisceravano, armati del loro affilato analfabetismo, la reale complessità e profondità, a beneficio delle masse ignoranti e superficiali. La masnada di leccaculo che sbrodolano sulla scrittura consapevole, matura, padrona del mezzo, sulla profonda (?) conoscenza del genere da parte dello sceneggiatore, sulla sofisticatezza (?) delle lunghe sequenze senza dialoghi o onomatopee, sulla sapiente (?) rappresentazione del ferreo senso dell'onore della casta guerriera.. bé.. mi ha fatto pensare agli sciroccati che dallo Speakers' Corner di Hide Park blaterano della fine del mondo.
Per come la vedo io, in termini di sceneggiatura il lavoro della redenzione si traduce in:
"Tavola 1: Vignette con paesaggi"
"Tavola 2: Altre vignette con paesaggi, nell'ultima vediamo un uomo che cammina"
In altre parole, l'ennesima furbata spacciata per duro lavoro. Ma finché ci sarà qualcuno che per questo paga, ci sarà sempre qualcuno che per questo si farà pagare. In questo caso al lettore va anche bene perché il risultato non è disprezzabile.
Va molto meno bene quando si parla di Asso. Se io fossi un autore, qualunque sia l'accezione che si vuol dare al termine, mi vergognerei come un ladro a scrivere, disegnare, pubblicare un obbrobrio del genere. E uso i termini "scrivere" e "disegnare" con generosità. Quello che trovo ancora più vergognoso è che lui per primo sa di essere un disegnatore di merda, ma sa anche che la sua posizione gli permette di fregarsene, di fronte ad un editore, e ne approfitta. E questo non è professionale. E poi fa i pistolotti sulla mancata professionalità degli altri. Tant'è che in giro non si fa che parlare di quel mucchio di carta fumante in termini di operazione editoriale, accennando agli omaggi degli amici, al cortocircuito autore-personaggio, alla complessa figura dell'autore amato-odiato. Avessi letto da qualche parte qualcuno dire che gli è sembrato delle "sturiellet" (il riferimento è spregiativo, non venga frainteso), che gli è sembrato dei disegni. Ma non era un fumetto?
ottima recensione.
RispondiEliminaSolo tre commenti? Questo post è una molotov! L'unica voce non corrotta del fumetto, brava Irina!
RispondiEliminaGIGI LA TROTTOLA
Asso il cane? Quello si che mi piaceva! Ma questo che 'asso c'entra? Ma i samurai che hanno da redimersi?
RispondiEliminaPino l'imbianchino
Grazie, mi fate sentire meno sola su questo parere altrimenti "blasfemo".
RispondiEliminaho osato lincarti sul profilo face book, spero non ti spiaccia.
EliminaNon mi dispiace, anzi, grazie!
EliminaDirei che Mauro ha detto un bel pò di cose condivisibili. soprattutto nella seconda parte del suo commento. bravo.
RispondiEliminaLa colpa non è di Recchioni se ci sono editori che gli permettono di pubblicare la sua merda.
RispondiEliminaAsso è un volume ignobile, qualcosa di nauseabondo e assolutamente da ignorare. Un albo peggio dei pornazzi anni 70 che popolavano le edicole e che avevano più dignità. E' chiaro che un ciarpame del genere Roberto Recchioni riesce a pubblicarlo solo perché si è fatto un nome come blogger.
Dobbiamo ormai sfatare un luogo comune. Roberto Recchioni non è un autore di fumetti, lui non sa scrivere fumetti, lui non è in grado di scrivere neanche in italiano corretto. Lui è principalmente un blogger che è riuscito a ritagliarsi uno spazio nel fumettomondo.
La storia del Samurai è piena di inesattezze, copiata ed incollata (vignette e frame) da film e manga. Esattamente come venne fatto al tempo con Cronache del Mondo Emerso e che causò la cacciata di Roberto Recchioni dal progetto e dalla Panini. La nuova serie di Cronache del Mondo Emerso è stata affidata ad altro sceneggiatore, Roberto Recchioni è stato bandito dalla Panini Comics Italia.
Il sistema è lo stesso. Si prende il riferimento e si copia. Takehiko Inoue grida vendetta, Vagabond è stato oltraggiato.
Quasi, quasi creo un blog e posto le vignette riprese paro, paro. Ovviamente Roberto Recchioni interverrebbe per dire che sono solo citazioni ed omaggi.
Il lavoro di Roberto Recchioni è quello di prendere riferimenti da altri autori e riportarli nei suoi fumetti. Le sue storie sono un insieme di sequenze copiate, tutto sa di già visto. Niente tecnica, niente originalità, solo l'insulso lavoro di un "autore" mediocre che attraverso il blog è riuscito ad ottenere un po' di visibilità.
Se non ci fosse la Bonelli che si è impietosita e gli ha dato un tozzo di pane starebbe in mezzo ad una strada a battere sui bonghi.
Anonimo (però, dai, la prossima volta firmati, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che ti fai la popò nelle braghette),
Eliminanon credo che Panini abbia cacciato Recchioni. Per cosa poi? E' forse migliore il nuovo Cronache del Mondo Emerso? Credo che Recchioni, e stavolta saggiamente, abbia semplicemente deciso di passare la mano.
Come anche non credo che il suo lavoro alla Bonelli sia il frutto di accattonaggio. Volenti o nolenti, Roberto Recchioni è un professionista del fumetto, e anche se io sono la prima a criticarlo, devo ammettere di aver amato "Napoli Ground Zero", "Battaglia" e la prima stagione di John Doe. Sul resto (ma Vagabond non l'ho letto)concordo.
Vagabond dovresti leggerlo, è la storia di Miyamoto Musashi, il più grande maestro di spada della storia giapponese e autore del "Libro dei cinque anelli", il fumetto è bellissimo, quello sì un chambara come dio comanda.
EliminaRiguardo alla menata su Recchioni, concordo sul fatto che ogni suo lavoro sia il risultato del rimaneggiamento di film e libri e fumeti di genere che fanno parte dell'immaginario collettivo dei nati negli anni '70, con pochissima e molto superficiale rielaborazione da parte dell'autore. Più furbo che bravo. Anche la tua amata prima stagione di John Doe saccheggia a piene mani da Pratchett, Gaiman, Carroll, i primi lavori della Vertigo; con soltanto l'aggiunta del suo gusto tamarro. Deve ringraziare il cielo che questo è un paese di analfabeti che non riconoscono il materiale di partenza.
Altro discorso per quanto riguarda la vicenda delle "Cronache". La persona responsabile dei plagi è il disegnatore, che ha fatto tutto all'insaputa delle altre persone coinvolte nel progetto. In nessuna circostanza la vicenda ha visto una qualche responsabilità da parte di Recchioni. Lui è lo sceneggiatore, il responsabile dei furti d'immagini è il disegnatore. Non ci vuole una laurea per capire la differenza e prima di sparare stronzate sarebbe il caso di informarsi per bene. Un conto è la critica, un altro la diffamazione.
Ho idea che l'anonimo la popò ce l'abbia in testa.
Vagabond, come anche il ciclo del mondo disco di Pratchett, sono nella mia lista da un po'... Riposano un po' impolverati per -lo ammetto- un mio innato snobismo, ma li leggerò, li leggerò (prima o poi). Copia incollare è una cosa, come fatto impunemente su La redenzione del samurai, citare bene, invece, è un'arte che pochissimi -credendosi tutti dei Tiziano Sclavi- conoscono.
RispondiEliminaE' sprecato parlare di Recchioni, e anche parlarne male fa solo il suo gioco, come B, quello di essere semper sulla bocca di tutti. E' interessante però notare una cosa: dopo le isterie del Rrobe - che lamentava una critica non sufficientemente preparata (a capirlo, forse) - tutta la critica web "paludata" e tutta quella embedded si sia messa in coda per analizzare la sua opera, con varie sfumature, ma tutta rigorosamente PRONA.
RispondiEliminaLeggo in ritardo ma sono felice di trovare chi concorda con me. :P
RispondiEliminaGiusto per dire, sia in John Doe che in Napoli Ground Zero, Recchioni era affiancato da Bartoli. O viceversa.