Adalberto Cersosimo, autore di destra per sua stessa definizione, ha scritto questo splendido ciclo di racconti e romanzi brevi in anni e anni di pubblicazione su riviste, fanzine e antologie (Sfere, Verso le stelle, Le spade di Ausonia...), completandolo con un ulteriore romanzo breve per questa bella edizione definitiva, pubblicata nel 2000 dall'editrice Nord. Cersosimo non e' Passaro o Farneti o Naviglio, e la sua ideologia traspare (quando traspare) sempre in funzione narrativa. Mai gratuito, mai predicatorio; sempre intelligente. Inoltre la "sua" e' una destra non invasiva, velata di malinconia e traboccante di slanci poetici, anche in funzione anti-epica, se serve. Non fascismo, con la consueta (e sacrosanta) accezione negativa, bensi', forse, solo un certo conservatorismo "aulico".
Il libro dell'Impero (brutto titolo che, per i piu' maliziosi, tradisce, l' ideologia di fondo); riccamente illustrato da ingenue, datate, ma fascinose illustrazioni di Alessandro Bani; ha piu' punti in comune con la fantascienza o -come ha scritto Claudio Asciuti- con Fritz Leiber, che con la consueta fantasy anglo/americana post "howardiana" e post "tolkieniana".
Da leggere senza pregiudizi di sorta.
Naviglio (Luigi?) lo leggevo da piccolo su Cosmo Ponzoni, pseudonimato L(o?)uis Navire...mi piaceva, ma ero troppo bimbo per farmi domande ideologiche. Farneti mi fa schifo, Passaro non so chi sia. Di Cersosimo ricordo un suo bel racconto, "I giardini del tempo", molto evocativo.
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