Certo che a rileggere simili CAPOLAVORI di fumetti ristampati a distanza di anni, questo ma anche gli integrali di Lo Sconosciuto (integrale si fa per dire...), Porfiri, Giuseppe Bergman, la collana dedicata a Moebius, AXA (eletta non a caso "spirito guida" di questo blog)... c'è da non credere a cosa sia diventato il fumetto (e di conseguenza i lettori) dal crepuscolo del vecchio all'alba del nuovo millennio.
Il fumetto di puro intrattenimento, italiano e americano (dei nippo non parlo perchè seguo soltanto 4 autori) è diventato, nell'ordine: caciottaro (Saguaro, Nirvana, Il Morto...) e videodipendente, mentre in entrambi gli orizzonti stanno facendo "nerdisticamente" capolino i serial tv.
Il fumetto d'autore (graphic novel, termine ormai privo di senso, semmai ne abbia avuto uno) è, salvo rarissimi casi, sempre più ombelicale e ortaiolo... Cosa è accaduto VERAMENTE?
E guardate che i ristampati fumetti citati non erano eccezioni nei bei tempi andati (e parlo io che non ho ancora 30 anni!), ma quasi la norma, e nei prossimi post ve ne darò conferma!
Stretta la foglia larga la via, dite la vostra che io ho già iniziato a dire la mia.
Certo che hai portato l'esempio perfetto.
RispondiEliminaScozzari puntualizzava nel suo fantastico libro come le istanze più vitali di quel periodo fossero state sedate immettendo la droga negli ambienti più potenzialmente pericolosi per il sistema. Le persone più di talento, più carismatiche, i leader naturali, furono spazzati via, se non dagli scontri cruenti, dalle overdose. Tamburini è solo una delle vittime più illustri di una guerra che ha fatto migliaia di morti.
Nel decennio successivo si è preferito un approccio più "morbido", la TV e il benessere spinto a forza giù per l'esofago ha finito di rincoglionire le persone.
E ci ritroviamo con i "prodotti" culturali che abbiamo. Fumetti compresi, ma non solo.
Sacrosanta (due parole schifose fuse in una che odio) verità.
RispondiEliminaSeguimi, ne leggerai delle belle!
Devo ancora comprarlo, mannacciaamme!
RispondiEliminaIn realtà, ogni periodo offre le sue poche gemme da scovare tra un mare sconfinato di letame.
RispondiEliminaIeri come oggi e ho motivo di credere sarà così pure domani.
Poi, va bene, il guardarsi indietro e poter scegliere a volte deforma l'obbiettivo e fa apparire come aurea epoca questo o quello.
I miei migliori saluti.
Carlo Altoviti
Gentile Carlo Altoviti,
RispondiEliminanon credo affatto alle aure epoche, io poi al tempo ero una bambina. Il confronto, però, tra quello che esce oggi rispetto a quanto usciva ieri è, per l'oggi ovviamente, assai sconfortante.
Pensi alla quantità di materiale di QUALITA' che usciva sulle riviste Linus, Alter, Il Mago, Eureka, Cannibale, Il corriere della paura, Vampirella, Totem, Metal Hurlant, Pilot, Frigidaire, Dolce Vita, Comic Art, L'Eternauta, 1984, Torpedo, Orient Express, Nova Express, Blue, Il Grifo, Corto Maltese... in collane come 'Un uomo e un'avventura' e in fumetti "popolari" come Lo sconosciuto, La compagnia della forca (e prima di loro: Kriminal, Satanik, Gesebel), Fan, Koko, Jesus, Storia del West, Ken Parker... Io ho avuto la fortuna di avere un padre collezionista, ma oggi TUTTI hanno la fortuna di avere festival del fumetto in quasi ogni città e negozi dell'usato dove 'ste cose te le tirano dietro, e fumetterie a cui richiedere di tutto e di più. E infine c'è internet, da cui si può scaricare gratuitamente quasi tutto. No. NON CI SONO SCUSE!
"Non ci sono scuse" per cosa?
RispondiEliminaComunque, credere in auree epoche porta proprio a citare riviste e nomi in grande quantità senza analizzare nello specifico e vedendo il buono e obliando (fortunatamente!) il cattivo.
Per fare un esempio, pure tra le riviste che hai citato non ho difficoltà a riconoscere molti alti e bassi.
Quindi, tutto porta a deformare la percezione di cosa effettivamente sia stato pubblicato, in quel tal periodo, di degno in confronto alla massa di materiale indegno.
Concludendo, non sto negando l'esistenza di periodi più o meno floridi.
Più precisamente sto tentando di dire che da sempre la produzione artistica è fatta di poche gemme e molto letame.
Chiaramente, se si parla di fumetto ch'è linguaggio per lo più popolare (nel senso più positivo del termine, eh), il fenomeno è ancora più ampio e frastagliato.
La finisco qui.
I miei migliori saluti
Carlo Altoviti
Quelle che adduci sono appunto scuse, belle e buone anche!
EliminaFammi un'altrettanto lista del buono di oggi e poi, nel confronto, ne discutiamo.
Ma?
RispondiEliminaScuse riguardo cosa?
Ho scritto (credo in maniera pacata) che a mio parere in ogni epoca c'è da cercare un pugno di gemme sparse in un mare di letame.
Poi ho aggiunto che pure nella tua lista è facile separare il buono dal mediocre.
Non vedo dove, in tutto questo, si possa far nascere un confronto serio.
Un confronto ch'eviti la logora dicotomia del "questo è un capolavoro" contrapposta al "no, vaneggi, quello è un vero capolavoro".
Io sono per una produzione a fumetti fatta di alti e bassi non strettamente individuabili, tu per l'epoca d'oro.
Quindi?
Credo che fare una contro lista servirebbe a poco se non a finire nel solito testa a testa internettaro.
Sinceramente, son pienamente persuaso se ne possa far bene a meno.
Allora perché postare il mio primo commento più sopra?
Semplicemente per rendere visibile un pensiero diverso, senza volontà d'alcuna forte contrapposizione con la padrona di casa.
Una coda al tuo articolo, se preferisci.
I miei migliori saluti
Carlo Altoviti
Si, hai ragione, e scusami se ti sono sembrata maleducata. Ora, che comunque ti sei spiegato molto meglio, ho capito. Scrivi ancora!
RispondiEliminaSe si presenterà ancora l'occasione, con piacere.
RispondiEliminaI miei migliori saluti
Carlo Altoviti