Sempre mirabilmente edito da Uchronia, Axa la leggenda, non appartiene alla serie regolare in striscia, bensì ad una fase successiva nella quale E.B Romero, in solitaria o in questo caso caudiuvato ai testi da Wayne e I.Ivan, ripropose con grande successo il suo personaggio in tavole di ampio respiro, sia in bianco e nero che a colori, a pubblicazioni specialistiche di mezzo mondo.
Axa la leggenda, o La leggenda di Axa, è il prequel della serie originale. Narra infatti della nascita di Axa, dei suoi genitori, della sua infanzia vissuta con le aquile in cima alle montagne e della sua adolescenza prigioniera della cupola, fino alla sua fuga e ritorno al mondo esterno (vero e proprio prologo al primo episodio delle serie in striscia).
Romero, in tavole dalla griglia dinamica e sofisticata, scatena il suo talento con una forza espressiva di grande ricchezza compositiva, pur non ricercando "colpi di teatro" effettistici e gratuiti, ma rimanendo fedele alla canonicità classica dei grandi maestri del fumetto d'avventura quali: Alberto Breccia, Josè Gonzales, Esteban Maroto, Victor De La Fuente, Angelo Torres, Frank Bellamy, André Chéret... Ma non sono soltanto la bellezza evocativa del disegno, l'inesauribile potenzialità del personaggio e le molteplici chiavi di lettura a rendere questo prequel "qualcosa" a parte (speciale e unico), bensì la dimensione mitica e di grande spessore che si impone indelebile nell'immaginario del lettore. Impossibile, per chi in petto ha ancora un cuore che batte, trattenere le lacrime all'ultima pagina, quando apprendiamo con chiarezza che le rovine del mondo distrutto sono principalmente dentro di noi, nella nostra incapacità "sociale" di riconoscere, comprendere e accettare, nel nuovo e nel diverso le naturali ragioni del cambiamento. In questo senso, Axa, è in generale un fumetto politico, perchè ti allerta, ti mette in guardia, ti amplia gli orizzonti.
Axa la leggenda è del 1989...di quanti fumetti odierni si può dire lo stesso?
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