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DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI!

domenica 8 luglio 2012

LA GRANDE DEPRESSIONE

Ci sono scuole del fumetto in quasi ogni città della nostra penisola, e in alcune città anche più di una...
senza contare che i corsi e gli stages non si contano da quanti sono.
Ci sono più fumettisti che fumetti...
Tra poco, ci saranno più fumettisti che lettori.
Eppure, ORA, spuntano "annunci" come questo qui sopra, o come quello delirante di qualche giorno addietro sul blog e sul facebook del Rrobe "nazionalpopolare".
Tra non molto, c'è da scommetterci, annunci siffatti li esporranno direttamente nelle bacheche degli uffici di lavoro interinale, vicino a quelli per i tornitori, i magazzinieri, i baristi, i commessi, le badanti...

63 commenti:

  1. Che vita difficile che hai, cominciare la domenica con simili orrori.
    Comincio a pensare che le 12 scimmie non avessero tutti i torti..

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  2. Non ci vedo niente di male in questo nè in quello di Rrobo.
    In realtà è da quando leggo fumetti che si sa che i lettori di fumetti sono quasi tutti aspiranti fumettisti.
    E' un'occasione, a parte il discorso stile "Perucca" che trovo davvero limitativo. Ma se si pensa che in Bonelli per stile americano si intendesse quello di Castellini nella stessa maniera dello stile di Rinaldi...
    Frequentare una scuola di fumetti è come fare corsi approfonditi di Impaginazione o Web Development. Quando li hai portati a termine non è detto che sei in grado di produrre qualcosa di professionale.

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    1. Il Rrobo non si riferiva agli aspiranti, lo ha scritto a chiare lettere.
      Lo stile Perucca è offensivo anche solo a chi i fumetti semplicemente li ama e non li scrive/disegna e non perché Perucca non sia bravo, ma in Alan Ford esiste -da sempre- solo lo stile Magnus, nome che bunker (minuscolo) ha sempre messo in ombra.

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    2. Non uso quasi mai facebook e non ho letto l'annuncio di Rrobe. Ho saputo solo dopo quando si è sfogato di cosa gli è arrivato che cosa cercava. Che siano professionisti o aspiranti poco conta nel mio discorso. Sempre lavoro offre.
      Io difendevo il tipo di ricerca (con qualche critica)


      Sul fatto che Bunker richieda un clone di Magnus chiedendo lo stile Perucca, forse è perchè pensa che i lettori e aspiranti disegnatori attuali lo conoscano come stile Perucca. Non penso ci sia malizia.

      Non mi pare che Bunker abbia sempre messo in ombra Magnus.
      Sono sensazioni o ci sono fatti?

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  3. Risposte
    1. Io ci trovo di male eccome!
      Quello del robo era quanto meno stipendiato (ed era indicato nel "bando") e le cose erano messe in chiaro molto meglio.
      In questo caso mi fa incazzare l'atteggiamento dell'annuncio: si richiede talento, bisogna esere tanto bravi, bisogna inviare materiale che non sarà restituito, e non si indica nemmeno uno degli impegni a cui dovrà sottostare il richiedente (che è una delle due parti di un contratto ed è anch'esso soggetto ad obblighi). Uno dovrebbe inviare alla cieca qualcosa di suo senza nemmeno sapere il perché e il percome. Nell'annuncio spiegano solo cosa serve a loro, non cosa loro daranno in cambio! E questo modo di fare ha rotto le palle.
      Il fatto di non restituire il materiale inviato, poi, è una cosa che fa incazzare ed è una cosa alla quale ci si piega solo perché è antica consuetudine. Come il corteggiamento.

      Il caso scuole del fumetto è a parte. Quello che scrivi è verissimo, e proprio per questo, il proliferare delle scuole (il più delle volte tirate su da gente senza un minimo di referenze) sta saturando il mercato di mestieranti, che conoscono le regolette insegnate, che seguono i manualetti di sceneggiatura, e che non hanno altro da dire. E sono legioni. E la conseguenza è che qualità, stile, riferimenti culturali, letterari, stilistici, si stanno livellando, ed escono quelle robe di cui ci si è già lamentati in questa sede. Preferisco ragionare da Snob e pensare che solo quelli con il talento dovrebbero emergere, da soli, senza che qualcuno gli insegni la struttura della storia dalla Poetica di Aristotele. E sarebbe già qualcosa, visto che ci sono sceneggiatori che usano filmacci americani per spiegare come si scrive una sceneggiatura.

      E comunque, Alan Ford? Possibile che negli ultimi quarant'anni gli autori nostrani non abbiano avuto qualche altra idea interessante da poter promuovere, invece di sfruttare ancora (allo sfinimento) un'opera seppur eccellente come quella?! Sarebbe irrispettoso nei confronti degli autori attualmente attivi, pensare una cosa simile. Quindi un annuncio come questo è irrispettoso.
      Questa, Bibò, era per te, ti ricorda niente di cui abbiamo parlato recentemente? Barbona, accento di Northampton...?

      E che ti frega di dove è apparso?!

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    2. Ha sempre funzionato così. Il materiale non viene mai restituito e basta mandare fotocopie (non so in questo caso).
      Lo faceva anche la Marvel o l'Image. Funziona così ovunque. Non vedo la differenza col mandare curriculum o partecipare a concorsi. Non è mica un editoruncolo, se uno disegna con lo stile di Perucca vuol dire che Alan Ford è uno dei suoi riferimenti principali o comunque lo sono i prodotti della Max Bunker Press o come cazzo si chiama ora. Quindi non invia le sue prove alla cieca, ma all'editore per cui sogna di lavorare. Se poi questo si comporterà da stronzo è un altro discorso. E allora si potrà sputtanarlo. Ma su queste basi non ne vedo il motivo.

      Non mi metterai le Lezioni americane di Calvino, Danse Macabre e On Writing di King, Il Mestiere di scrivere di Carver e le varie cose di Scott

      McCloud assieme alla solita merda che riempie gli scaffali?
      Anche le lezioni di Alan Moore, che non trovo meglio di certi manualetti, hanno spunti o collegamenti interessanti.
      Non sono fabbriche di scrittori. Non sono necessari per scrivere, come non lo sono i manuali di disegno. Ma quelli migliori possono essere una

      lettura divertente o di approfondimento. E' solo cultura personale. E' come criticare i manuali di disegno di Hogarth.
      Mi preoccupano di più le varie mode sfruttate dagli editori: libri ridicoli sui vampiri che sommergono gli scaffali, ad esempio.

      Alan Ford e Alan Moore hanno in comune solo il nome.
      E gli autori di Alan Ford, per quanto possano essere bravi, sono artigiani, non artisti.
      Lo sfruttamento allo sfinimento è tipico dei prodotti popolari (Topolino, AF, Tex, UR). Se ci sono buone storie, meglio, ma inutile aspettarsi

      qualcosa di più. Dipende tutto dagli autori. Nei fumetti americani trovo più facilmente storie che mi esaltano per il fatto che il mercato degli autori è più vario. Ma un fumetto come AF che ad ogni cambio di disegnatore cerca un "sosia" a sostituirlo (per paura di deludere lettori pantofolai ed abitudinari) non può certo far da apripista a rivoluzioni artistiche. Sarebbero carini numeri speciali affidati a disegnatori particolari (magari li hanno anche fatti e io non lo so), ma non è il loro scopo. A suo tempo hanno fatto le loro sperimentazioni (Bhang, Gesebel). Ora cercano solo di mandare avanti il discorso AF per motivi che sanno loro (affiancamento o pensionamento di Perucca o non so che).

      Quanti autori talentuosi conosci che lavorano per la Bonelli o altri editori? La maggioranza sono artigiani (e non lo dico affatto con disprezzo). Alcuni ottimi. Altri passabili, ma magari con la capacità non da poco di rispettare le scadenze. Magari sfrutteranno la loro vena artistica in opere fatte per editori minori o autopubblicazioni, se gli avanza tempo.

      Guarda che è successo alla casa editrice di Alan Moore, affidatosi ad un disegnatore come Sienkiewicz.
      Era meglio che si cercasse uno con lo stile di Perucca e facesse fare a Sienkiewicz qualche pin-up o copertina.


      Il dove è apparso l'annuncio era una curiosità, non per argomentare.

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    3. Primo paragrafo:
      il fatto che si sia sempre fatto così è un'argomentazione da reazionario. Dammi di più.

      Secondo paragrafo:
      mi sfugge dove avrei messo la tua lista di libri sullo stesso piano della merda che riempie gli scaffali. Il mio disprezzo (non che conti qualcosa, naturalmente) è per l'epidemia di scuole e corsi di fumetto che si sta diffondendo. Questa gente si fa pagare per insegnare qualcosa che il più delle volte non è capace di fare. E manda in giro mestieranti (chiedo scusa se sono stato poco chiaro, il termine va accostato più a qualcosa come "pennivendoli") della peggior specie.
      E insisto: si fa pagare!

      Terzo paragrafo:
      dipende tutto dagli autori, appunto. E dagli editori che decidono cosa si vende e cosa no. E se gli editori non promuovono, gli autori tengono la roba nel cassetto per tempi migliori. E questi tempi sembrano lontani. Nel caso specifico questa casa editrice non avrà neanche pretese di fare altro, ma assistere all'accanimento terapeutico mi sprofonda nella tenebra.

      Quarto paragrafo:
      Ci sono. Sono artigiani. Sono ottimi artigiani. Sono ottimi mestieranti (stavolta nell'accezione positiva). E lavorano lì perché lo stipendio è buono. E si è visto che non appena hanno potuto, quelli di loro che ne sentivano l'esigenza, hanno fatto altro. Ma appunto, il tempo fatica ad avanzare, se per vivere devi passare TUTTO il tempo lavorando su un seriale per una casa editrice che deve preoccuparsi solo di conservare gli scaffali in edicola. Approfittare di una posizione editoriale ormai consolidata per fare qualche esperimento e vedere se funziona, sarebbe una bella cosa.
      E quindi fanno Caravan.
      E allora che vadano a farsi fottere.

      Quinto paragrafo:
      Non sto mica dicendo che una casa editrice deve affidarsi ad "artisti", e magari anche inaffidabili!
      Ovviamente le case editrici non sono Peggy Guggenheim, non fanno mecenatismo, sono un'industria, devono far quadrare il bilancio.
      Ma potrebbero anche provare a vendere un buon prodotto.
      Non ci sarebbe niente di male nel fare qualcosa di nuovo, nel coltivare talenti. E non gli costerebbe più di quanto gli costi ora.
      E molti lettori fremono all'idea di leggere qualcosa di nuovo e comprerebbero gli albi.

      Sesto paragrafo:
      Curiosone!

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    4. Tra parentesi:
      Le "Lezioni americane" di Calvino e "Il mestiere di scrivere" di Carver sullo stesso piano? Di nuovo troppi zuccheri?
      Carver deve quasi tutto al suo editor, che gli sforbiciava i racconti.

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    5. Quest'ultima cosa capita alla maggior parte degli scrittori. Non è detto che si tratti sempre di sforbiciate, ma anche solo di discussioni. Anche Len Wein e Alan Moore aveva fatto discussioni assieme ad altri supervisori su come far finire Watchmen. Alla fine l'ha solo spuntata Moore, ma, per quanto mi piaccia W., Wein aveva ragione.

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    6. No.
      Quest'ultima cosa capitata a Carver è uscita solo anni dopo la sua morte. Il suo editor Sforbiciava letteralmente i suoi racconti. Fosse stato per Carver non avremmo avuto il "tipico stile di Carver".
      La norma è che "non si tratti sempre di sforbiciate", come dici tu, ma in quel caso lo erano.

      Viva il calamarone telepatico gigante.

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    7. I paragrafo
      Non vi do di più: siete voi che sembrate accorgervene adesso di come funziona ;)
      E poi ho scritto altro oltre quel preambolo. Non fare il pigro.
      E in fondo forse sono reazionario. Non per niente preferisco Tex a quel metrosexual di DD. Fuma, beve, risolve tutto a scazzottate.

      Il II paragrafo: era riferito al tuo attacco ai manualetti di sceneggiatura, che danno nozioni. Spiegano i termini delle inquadrature per riuscire a leggere le sceneggiature, ecc.
      Nelle scuole ci sono insegnanti che lo fanno per arrotondare ed altri anche per passione. Sia famosi che meno.

      III paragrafo
      Ora gli autori hanno la possibilità di promuoversi da soli: iPad, ecc. Ma basta internet, per non dover pagare la Apple. Rimarrebbe il vantaggio nel lavorare per i grandi editori.
      E cosa mi dici allora dei lettori che leggono questi accanimenti terapeutici? In realtà è da loro che deriva questa situazione.
      Se trovo storie Bonelliane, Marvel, DC o manga che mi piacciono le leggo. Se non mi piacciono, bestemmio per la spesa fatta e finisce là. Ma non mi sorprendo. Funziona così per come è strutturata l'industria del fumetto o qualsiasi altra industria dell'intrattenimento.

      IV paragrafo:
      Vale lo stesso per quelli che fanno altri lavori, oltre i fumetti per "hobby". Solo che il vantaggio di avere queste industrie è il lavorare nello stesso ambito del proprio hobby, anche facendo cose che non piacciono. Nessuno li obbliga a stare là. Caravan non è peggio di tutte le altre cose Bonelli. Quelle serie le fanno per impiegare i vari autori, dopo che chiudono serie tipo Mister No, ecc.

      V paragrafo
      Siamo d'accordo. Ma forse qualcosa fanno. Ho sentito parlar bene dei volumoni Bonelli tipo Gli occhi del buio o qualcosa del genere. Appena lo leggerò, senza aspettarmi granchè, valuterò.
      Sul coltivare talenti siamo d'accordo. Jim Lee in Italia non avrebbe mai iniziato a lavorare, basta vedere i suoi vecchi Alpha Flight. Ma anche lui l'han messo su serie minori, non sulla serie di punta della casa editrice.

      V paragrafo
      Eppoi 'sti cazzo di lettori potrebbero cercare anche altrove, tipo nel catalogo della Magic Press. Ma se son lo stesso tipo di lettori o fruitori che leggono Twilight o guardano quelle cagate di Diari di vampiri e schizzi di sangue vari, non è che possiamo aspettarci molto.

      VI paragrafo
      Certo che son curiosone :D

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    8. Ok, onore al supervisore di Carver, allora.
      Ma è come se mi dicessero che tutta l'opera omnia di Alan Moore l'avesse scritta il calamarone telepatico gigante.
      Ridimensiona l'uomo-artista, ma non l'opera.

      Lode al nostro signore Calamarone Telepatico Gigante e al Prodigioso Spaghetto Volante.

      A proposito, è ora della pappa :)

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    9. Heil to the flying spaghetti monster.

      Non comincio neanche a ribattere a tutti i paragrafi sennò finisco tutti gli 0 e 1.

      Mi limiterò a dire che io sono uno di "'sti cazzo di lettori".
      Io la roba ormai me la cerco da altre parti, case editrici italiane ne seguo pochissime, Bonelli non è una di queste, così come seguo pochissimo il mercato editoriale italiano in toto.
      Non sono così disperato dal fatto che in Italia non si faccia quasi niente di decente e quello che viene spacciato per tale sia fatto da presuntuose teste di cazzo che si esaltano per la loro "rivalsa" nei confronti di questo sistema che li ha incattiviti per anni.
      Riesco sempre a trovare qualcosa di gradevole, anche se devo sbattermi molto di più e non lo leggo quasi mai nella mia lingua madre.
      Ma è lampante la situazione deprimente in cui si trova il fumetto qui, e una delle espressioni di questa depressione è l'annuncio qui sopra. E anche le scuole di fumetto.
      Avrai conosciuto persone che insegnano per passione, ma ne ho conosciute altrettante che pensano di farlo e non ne sono all'altezza. E vengono pagate.

      Anzi, ti faccio una proposta:
      Ne apriamo una noi? Più danni di questi non ne possiamo fare. E magari tiriamo su il nostro piccolo esercito di assassini da fumetto.

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    10. Oh, scusami, riguardo a Carver la tua ultima obiezione non è corretta:
      "Ridimensiona l'uomo-artista ma non l'opera", e quindi l'uomo-artista non può scrivere manuali di scrittura. Semmai dovrebbe farlo il suo editor. La mia obiezione iniziale era partita da qui se ricordi, ma salti così tanto di palo in frasca quando parli che confondi il discorso (perfido stratagemma per ottenere consenso, maledetto).

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    11. Non metto in dubbio la notizia su Carver, ma siamo sicuri che sia vera e non una maligneria del suo editor? Siamo sicuri che non fosse meglio la sua scrittura prima dei tagli? Siamo sicuri che "Il mestiere di scrivere" non sia stato scritto anche quello sotto il suo supervisore e quindi alla pari del resto delle sue opere?
      A parte queste disquisizioni, "Il mestiere di scrivere" l'ho trovato semplice e ben fatto. Con indicazioni ed esercizi che ritengo efficaci. Più di quello di Alan Moore, che è una piacevole letturina. E sai che ti offrirei in sacrificio ad uno dei nostri dei per incontrare (e schiavizzare) Alan Moore, ma in cambio della tua anima mi offrono solo Carver :P

      Il confondere i discorsi non è uno stratagemma per il consenso. Basterebbe più facilmente dire "Sei un sionista! Il tuo è un complotto dei supervisori ebrei!" o frasi sconnesse del genere.
      In realtà è solo una tattica per minare la sanità mentale dell'interlocutore, ove presente.

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    12. Ove presente? Allora sono tranquillo!
      In cambio della mia anima ti offrirebbero solo Faraci, ho idea.
      Il tuo primo paragrafo: "Ma siamo sicuri che...?" mi ricorda tanto un venditore di "elisir portentoso guarisce tutti i mali!" da vecchio West.

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    13. Tornando alla tua risposta precedente.
      Tu sei uno di 'sti cazzo di lettori che leggono twilight e si sparano le "vampirate"? Me l'hai nascosto bene, devo dire.
      Non leggi Bonelli e altre cose. Quindi non vedo come potresti essere assimilabile a quei lettori. E non è una critica in sè, massima libertà di fare male ai propri neuroni come si vuole. E' come vedersi Fringe anche quando ci sono le puntate di merda. L'importante è rendersene conto.

      La situazione italiana è deprimente in molti ambiti. E l'industria del non-intrattenimento ne è uno dei rilevatori.

      Per i corsi di disegno ne "conosciamo" uno in comune, amante degli hentai, che ne faceva uno... :D

      Io 'sto addestrando un esercito di scimmie a disegnare. Ormai sanno scrivere come Carver sotto supervisore digitando a caso sulla tastiera. Erano al livello di Liefield all'inizio. Ora sono al livello di Serpieri, che piace tanto a Irina. Il problema è insegnare a 'ste scimmie come scattare foto da ricalcare e il fatto che fan le figure femminili troppo pelose.

      Tornando a Carver: poni il caso che il suo supervisore fosse come i clienti che capitano a noi.
      Quelli che con una modifichina del cazzo con cui fan perdere chissà quanto tempo poi son convinti di aver impresso la loro impronta al lavoro altrui.

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    14. Povero Faraci...e sì che pensavo fossi uno che adorasse Brad Barron :P

      Perdonate i paragrafi incomprensibili ma dimentico spesso le virgole per cui abbiate la compiacenza di sforzarvi un po' e che cazz.

      Tornando in tema, come avreste cercato senza spender troppi soldi un disegnatore con lo stile di Perucca?

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    15. Bibìminkia e Bibòminkia.

      Iri, ti volevo chiedere: ma il nombre Irina Levesque viene per caso dritto dritto dalla Irina Ionesque? Sei forse un'ammiratrice della porca Eva?

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    16. Povera Vivianal, senza giochini di parole non riesce ad esprimersi. Forse sono gli esercizi della logopedista. Ops, mi è scappata una "l". E basta così, con lei.

      Per rispondere alla tua domanda su Perucca:
      Facile, basta andare indietro nel tempo e prendere Perucca quando non era famoso, e pagarlo pocopoco per fargli fare quello di cui abbiamo bisogno. La macchina del tempo è a noleggio, quindi non venirmi a dire che quella inciderebbe sul Budget, taccagno.

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    17. Ho postato a vanvera per sbaglio. Almeno non ho sbagliato blog (Me ne dispiaccio per la nostra ospite)!
      Comunque non credo che Perucca venga pagato moltomolto anche ora che è famoso.

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    18. Tutto interessante, anche i commenti di omo os caras do slimpiknot che non condivido per niente. Irina Ionesque non la conosco, ma forse è solo un gioco di parole che non capisco (me ignorante). Levesque è il mio VERO cognome, Irina -come ho già espresso- è il mio "nome" pronunciabile.

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    19. Qual è il tuo nome impronunciabile? Yog Sothoth? Shub Niggurath? Nyarlathotep? Voldemort? (ti chiedo perdono per quest'ultimo, mia cara entità, è per chiarire ai più che ho elencato nomi di fantasia).

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    20. In italiano suona come una volgarità, per questo appena arrivata in Italia -avevo 6 anni- tutti mi chiamano Irina.

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  4. @m_ per Perucca
    Ecco, e poi sono io che la butto in vacca!!!

    @m_ per il resto
    Ordunque non sia crudele con madonna Viviana, messer m_.
    Bibìminkia e Bibòminkia mi piacciono alquanto.
    Forse voleva unirsi al nostro divanico duo.
    La solitudine è una brutta bestia che non scodinzola e devi portarla spesso a spasso.
    Con ella saremmo trini e potremmo porre le basi per fondare una nuova fantastica religione con cui vendere il mio prodigioso elisir Carver, ottimo anche per condire.

    Tornando seri...
    la rintracciamo e l'amazziamo ispirandoci a quale film?

    Il solito fuoritema di me medesimo
    Qua trovate come comportarvi se mai aveste la fortuna di incontrare il santo padre:
    Mi raccomando la sobrietà, almeno voi

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  5. Oh, ho seguito lo stesso protocollo quando ho incontrato Liberace!

    Ispirandoci a quale film? Non saprei, io non guardo film in cui la gente viene uccisa, ho paura di eccitarmi.

    Lo hai scritto a quel modo se no non ti capiva, eh?

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    1. Ahah, no era per fare il cavaliere (nero).
      Ma magari hai ragione: così forse mi capisce. Anche se scritto in maniera ancora poco bizantina per lei o lui o esso.

      Ora le voci nella mia testa mi dicono di guardare un film ed andare a nanna. Speriamo si mettano d'accordo sul film.

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  6. L'iniziativa del Rrobo è solo un caso di narcisismo senza ritorno. Lavora in Bonelli, è una personalità del mondo del fumetto intergalattico, vuoi che non conosca qualche disegnatore professionista-come-lui? Deve cercarli su Fb per farsi bello, un po' come il Sordi dell'americano si faceva bello con i ragazzini. Per poi farsi il pippone che lui cercava professionisti (come lui, si suppone) e non wannabe (come in fondo è rimaso). Ma come capita spesso nel mondo web il ridicolo diventa tendenza ed ecco Bunker ripercorrere la stessa strada.
    Che tristezza.
    F

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    1. Funzionano così praticamente tutte le case editrici del mondo!
      Marvel, Image, Dark Horse, Avatar, Fleetway. E vi svegliate ora pensando che l'abbia inventato Rroboldo e Bunker l'abbia copiato.
      Il narcisismo di Rrobe non lo nega manco lui, ma non vedo metodi migliori per trovare collaboratori con le caratteristiche richieste e vedere i loro lavori senza perder troppo tempo (sulla sua assurda idea di non usare link ci sarebbe da discutere).

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    2. Non è vero. Semplicemente -senza offesa- dici una cazzata e fai di tutta l'erba un fascio, citi case editrici americane a vanvera, Image e Dark Horse (per le quali ho lavorato come interprete) sono -nel caso specifico- l'antitesi di Marvel e Dc, e poi voglio ricordarti una cosa che sembra sfuggirti: SIAMO IN ITALIA. Rrobe non ha bisogno di annunci, vive nel mondo del fumetto 24 ore su 24, il suo è solo delirio di onnipotenza.

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    3. Rrobe è lui stesso un delirio di onnipotenza, ma ciò non cambia che la sua era un'iniziativa interessante per chi vuole proporsi e rispetta lo stile e le altre specifiche richieste. I suoi modi son stati rudi, ma aveva pienamente ragione (a parte la cazzata del link al proprio blog coi propri lavori, che di solito è quello che richiedono gli editori).

      Non è una cazzata, cara mia. Le pagine di submission di tutte quelle case editrici stanno là ad indicarlo. Che siamo in Italia non conta in questo caso. Le richieste di fotocopie, ecc son le medesime di sti cazzo di Rrobe e MBP, tranne per la lingua in cui sono fatte.

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    4. Non parlavo della parte superficiale, richiesta di fotocopie e cose simili, ma di altro...Altro che evidentemente, ma non ne capisco la ragione, ti ostini a non voler capire. Paragonare Marvel, Dc a Image e Dark Horse è da folli, e le cose che pubblicano lo dimostrano.

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    5. Altro che voi non spiegate però. Sai io capisco quello che vedo e mi si dice. Mi piace anche cambiare idea se trovo convincenti le idee e opinioni altrui.
      Qua vedo solo gente che critica Rrobe o MBP a seconda di chi gli vada a genio, senza spiegare il motivo della critica.

      Comunque, sarò folle, ma solo la Image post "grandi autori" pubblica lavori molto diversificati dai soliti supereroi e promuove autori diversi dai soliti. La Dark Horse e anche la Avatar puntano ai soliti nomi e producono più spazzatura. Avranno un rispetto maggiore per i diritti dei creatori rispetto a Marvel e DC, ma quel che producono non mi piace in genere. Ma ultimamente seguo poco, magari mi sbaglio.
      Ma non vedo come ciò potrebbe essere una critica per questo tipo di avvisi.

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    6. Il motivo della critica all'attention whore è questo:
      Nell'annuncio, e soprattutto nell'approfondimento dello stesso dato nel blog, è chiesto precisamente di avere delle garanzie sulla professionalità dell'aspirante, curriculum e referenze, specificando che le referenze non devono venire da amici e conoscenti, ma devono essere referenze di committenti precedenti.
      Dato questo, non mi sembra che l'annuncio si rivolga ad aspiranti (e ci mancherebbe, selezionare tutto il pattume che può arrivare dai giovani virgulti del fumetto richiederebbe ere (sic) di tempo, è più che comprensibile che voglia pararsi il culo da suddetta situazione, trattandosi di un lavoro "importante").
      Se vuole usare questo canale per trovare collaboratori, bene (non che il fatto che io pensi "bene" cambi un accidente nell'ordine generale delle cose). Ma non mi si venga a dire che l'annuncio è rivolto ad "aspiranti".
      Senza contare che lavorando nell'ambiente e avendo contatti con case editrici e artisti vari, ha già un'idea di chi può fare cosa, fra i disegnatori "conosciuti", e può contattare gli artisti senza usare il social network.
      Cercare qualcuno che non sia già molto conosciuto, ma che abbia comunque avuto esperienze di pubblicazione, in un mercato come il nostro in cui si conoscono tutti, mi sembra un tantino contraddittorio.

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    7. Mi hai tolto le parole di bocca. Comunque, lo ripeto per l'ultima volta: non ho nulla di personale contro Roberto Recchioni!

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    8. Ok sul Rrobo siete d'accordo.
      E nonostante questo, col suo vituperato annuncio, ha trovato disegnatori che non conosce o finge di non conoscere, secondo le vostre teorie, per quel suo progetto.
      Ma del Rrobe poco mi importa.
      Io difendevo soprattutto la MBP nella sua patetica ricerca di un clone di Perucca. Almeno nel metodo della ricerca che voi criticate e a me sembra nella norma delle case editrici mondiali. Ed ho portato esempi, anche di case editrici che non si sono comportate di merda con i loro autori.
      Il problema secondo me è solo la ricerca di uno stile clonato. Non come parziale sostituto di un disegnatore. Pigli un clone del Perruca e proponi anche qualcuno con uno stile diverso! Ma questa è una povertà culturale degli editori italiani. Bonelli o chi decideva per lui, ritenevano Rinaldi e Castellini "lo stile americano". Come se Villa o altri invece avessero uno stile diverso.

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    9. Nonostante questo, quello che ha trovato, o meno, è ancora da vedere.
      A me poco importa di tutti, non preoccuparti.

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    10. Sisì, ma io dei suoi gusti mica mi fido :D
      A parte gli ovvi, Carnevale e qualche altro.

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    11. Beh, accidenti, se non apprezzasse quel mostro di Carnevale vorrebbe dire che ha due testicoli, al posto degli occhi.

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    13. Ma secondo me ha due testicoli al posto degli occhi. E' che con Carnevale gli va in polluzione anche il naso e il cervello.

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  7. Siete due patetici perucconi pelati post-chemio, per nulla illuminati, e la ricetta per voi e affini è: flaconi di Vivianal. La posologia è intuitiva, la quantità industriale (come vorrebbero i vostri modelli culturali nonché comportamentali, pseudo-ebraici nonché fully-ebraici, vecchi come il cucco o il Ku Klux Klan). E rifiuto categoricamente e a priori qualunque allusione (scema, velata e non) alla mia presunta e puntuale clisteria. E con voi ho chiuso. E basta. Morite presto.

    È la guerra fra poveri, Iri. Ora mi daranno di Bagaglino per via di "perucconi", ma io mi sento una Bagaglina: 'ncopp'a Pusilleco. (Scusa se ho postato a cazzo: "Rispondi" mi fa cilecca)

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    1. Forse dovresti rileggere certe frasi prima di postare. E non parlo della pur simpatica lobot... ehm ... sconclusionatezza.

      In realtà siamo già morti e dibattere e pugnare con te è il nostro contrappasso.

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    2. Non vedo perché te la prendi con entrambi, dal momento che sono stato io ad insultarti.
      In risposta al tuo insulto.
      Il tuo modo di scrivere alla lunga diventa patetico: è paludato e stupidamente complicato.
      Sei una parvenue della lingua, che si presenta eccesssivamente acconciata e abbigliata in modo inappropriato.
      E svela la sua origine da basso ceto linguistico con la chiusura: "Morite presto".

      Mi arrendo nella guerra fra poveri, sciocchina, sentiti libera di rispondere come credi, non ti insulterò oltre.
      Ti piace troppo.

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    3. Patetici l'ho detto prima io, patetico. Muori presto.

      Neppure capaci di cominciare la tenzone, Iri. Aspettano sempre l'imboccata e covano l'odio sotto quei culoni da chiocce sapute. Sì, sapute! E beccatevi 'sto bukkake!

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    4. Mi sembra che quella che cova odio sia tu, di noi due quella con il tono bisognoso di isterectomia sei tu.
      E fai appello alla padrona di casa come i bimbi petulanti fanno con la maestra. Devono averti trattata molto male, da piccola.
      Questi non erano insulti, ma constatazioni. Così ti piace di più? Perché non vorrei mai contrariarti..

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    5. C'è cascato di nuovo, Iri. Non è mai l'ultima con Vivi, mammalucchi.

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    6. Se ti diverti così, furbetta, chi sono io per negarti il divertimento. E continui a usare il plurale. Il tuo delirio di persecuzione necessita di un parere professionale.

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  8. Viviana, stupiscici. Esprimi un concetto.
    F

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    1. No, grazie (leggi: scòrdatelo). Siete già oltremòdo stupidi e non sarà V ad accordarvi il colpo di grazia.

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    2. T'è piaciuto, Iri? Grazie, colpo di grazia; scordatelo, accordarvi... Tocca (a noi gènie) prostituire alla lingua i nostri strozzatissimi concettonzoli, così da combaciarli, pur corroborandoli, al mondiale quanto sostanziale non-essere. Capich?

      PS
      Irina Ionesque è Ionesco, natürlich, e superEva la di lei figlionzola serpinseno prostituita all'Arte. E tanti non-saludos da Google. (no, güarich ambress', princesse)

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  9. sto volantino è tristezza commutata in cellulosa. A partire da ciò che c'è scritto fino al taglio grafico, di cui si sarà occupato l'addetto alle caldaie del palazzo. E' il verso di una bestia morente che chiede un ultimo aiuto, sono echi del passato, è
    yogurt scaduto. Ma non mi stupisce.

    L'annuncio del Rrobe invece mi ha stupito, positivamente. A parte i vari commenti opinabili sulla personalità di lui, penso che sia stata un'ottima iniziativa. E' un qualcosa che smuove un po' la sabbia sul fondale e che magari, in mezzo a tante vongole, fa trovare una piccola perla bianca.

    Il mondo del fumetto ha bisogno di tutto, tranne che di rassegnati e di disillusi; la maniera in cui questo medium è ed è stato trattato ha portato i suoi stessi sostenitori a inacidircisi, sta gente è cancro per il medium.

    Per le scuole di fumetto, vi posso dire che ce ne sono di valide.
    Un luogo in cui si insegna un mestiere, in cui si incontra altre persone con la stessa passione e che può far nascere qualcosa di buono. Se la maggior parte delle persone che escono dai corsi non sa disegnare è QUASI completamente colpa loro.

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    1. Sul taglio grafico sono d'accordo. Per quello volevo capire dove l'han piazzato quell'annuncio, sembra un "dvd sleeve" della TROMA

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    2. I dvd sleeve della TROMA sono molto più belli.

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  10. Il mio non era un attacco alle scuole, ma a come si percepisce e si promuove la figura del disegnatore di fumetti.

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    1. come vuoi che si promuova la figura di un professionista di un settore di nicchia e, a parte un'unica eccezione, ben poco remunerativo? La percezione è quella di una specie di fallito che disegna i pupazzi. Ricordiamoci che il fumetto per nove italiani su dieci è merda fumante

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    2. Ci sarà uin perchè, non pensi?

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    3. Ormai la mia dislessia da tastiera non concede tregua... Ricordati piuttosto di non saltare più pezzi di post, mi raccomando!

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    4. Per il tuo prossimo compleanno ti regaleremo una tastiera dislessica
      http://www.rossellagrenci.com/2011/06/alfabetiera-muovere-i-primi-tasti-nella-scrittura/
      E' figa, la voglio anche io :P

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