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lunedì 22 aprile 2013

THE SPLATTER AGE: Quella sopravvaluta CASA (The evil dead) in fondo al bosco...

Essendo nata nel 1985, ho potuto godere dell'era del cinema splatter solo in retrospettiva, attraverso le videocassette e la televisione (prima dei dvd ovviamente). Questo "distacco", cronologico e generazionale, mi ha sicuramente avvvantaggiata ai fini di una più serena valutazione del film in oggetto.
LA CASA (The Evil Dead), film di Sam Raimi del 1982, osannato dai più, a me non è mai piaciuto.
L'ho visto e rivisto più volte nel corso degli anni, cercando perfino di farmelo piacere.
Rozzo, confuso, compiaciuto, finanche noioso nella sua ricercata concitazione, La Casa è sicuramente una tra le pellicole più  sovrastimate della storia del cinema, a partire dalla "quasi" leggenda metropolitana del suo tanto decantato ai quattro venti low budget. Il basso costo in quei tempi era la norma per il 90x100 dei film horror, che erano quasi tutti indipendenti e realizzati con 2 soldi, per intenderci: autentici capolavori come La notte dei morti viventi di George Romero (1968) e Non aprite quella porta di Tobe Hooper (1974) sono costati proporzionalmente meno di The Evil Dead.
Il successo planetario del film di Raimi non è neppure da ascriversi nella tecnica (anche questa esageratamente "osannata"), ricalcata alla meno peggio nelle riprese e nell'uso del sonoro da Suspiria di Dario Argento (1977) e da Phantasm di Don Coscarelli (1979), altro super low budget.
La Casa segna in realtà il punto di non ritorno non soltanto del cinema horror ma di tutto il cinema americano e più largamente di intrattenimento, ovvero: azzeramento di ogni possibilità di contenuto, sia sociale che meramente estetico, a favore di un cinema convulso nella reiterazione e frenetico nel ritmo, tanto frenetico da risultare piatto e superficiale e quindi appettibilissimo per quel tipo di pubblico di bocca buonissima che proprio in quegli anni iniziava a salutare come capolavori la deriva del cinema action, sfuggito dalle capaci mani dei Walter Hill e John Milius di turno e cascato in quelle dei produttori di blockbusters. Sorte che da lì a poco toccherà anche all'horror, salvo irriducibili e new entry duri e puri.
La Casa, funziona come un porno, ne ha la stessa identica struttura: trama pretestuosa, contenitrice di effetti sempre più cruenti ed esagerati, senza soluzione di continuità, fino ad arrivare all'orgia (di sangue, frattagle, pongo e purea di patate) finale, ma non conclusiva. Tutto è di bassissimo livello, dialoghi e recitazione compresi, anche Bruce Campbell, al quale va però non va negato un certo physique du role. Inoltre è tutto di seconda mano: la casa sperduta nel bosco, gli alberi assassini (l'unica sequenza comunque interessante, cruda e morbosa) i demoni simil agli zombi romeriani, i giovinastri carne da macello, il finale aperto...
In seguito Raimi farà pure di peggio con i due sequel del suo primo film, vari blockbusters, di cui mi sento di salvare solo (e parzialmente) Darkman, e una manciata di produzioni horror tra le peggiori che si siano mai viste.
Che altro aggiungere se non l'antico adagio "al peggio non c'è mai fine?"
In questi giorni è infatti in programmazione nei cinema il remake, prodotto dallo stesso Raimi (una garanzia di fetecchia, scusate ma la mia non è prevenzione bensì statistica), del "mitico" (si fa per dire) La casa (The evil dead), che già si preannuncia come ennesimo successo da birra e salsicce.

P:S: E invece no, il remake è bello! Non c'è Ash e lo stile non è derivativo, anzi direi che è quasi un anti-Raimi! Il miglior remake horror dopo Dawn of the dead di Zack Snyder!

15 commenti:

  1. Raimi non lo seguo un granché, ho visto di sfuggita gli Spiderman (ai quali preferisco il nuovo corso) e non mi è dispiaciuto, come a te, Darkman (ma verso qualsiasi pellicola in cui compaia la mia adorata Jenny Agutter tendo ad essere troppo indulgente).
    Ma è proprio verso l'horror tutto che non ho attrazione, a meno che non mi si lavori di fino sul piano dell'inquietudine strisciante (qualcosa di Shyamalan) senza spiegamento di interiora e barili di sangue finto.

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  2. Lo spiegamento di interiora e i barili di sangue finto ha spesso condizionato e connotato in negativo il genere. Poi ci sono le eccezioni: Non aprite quella porta, Zombi, Suspiria, Hellraiser (solo per stare nei "classici")...dove lo splatter e il gore sono elementi narrativi imprescindibili. D'altronde, come in tutti i generi, è lo sguardo autorale a fare la differenza.

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    1. Con tutta la buona volontà, anche tralasciando il trittico Evil Dead, trovo inconciliabile il nome di Sam Raimi con l'aggettivo "geniaccio". Sono forse opere di un geni(acci)o pellicole come Drag me to hell e Il grande e potente OZ? Oppure dobbiamo considerare opere d'arte blockbuster come i suoi 3 Spiderman? O ancora la copia carbone dei bros Coen di Soldi sporchi? Taccio per pudore su tutte le sue disatrose produzioni...Perdonami, ma per me i geni del cinema sono altri. Orson Welles, Fritz Lang, Luchino Visconti e Federico Fellini erano dei geni! David Lynch e David Cronenberg sono dei geni.
      Come puoi dire, poi, che anche nell'intenzione del regista LA CASA sarebbe una commedia? Forse nelle commedie ci sono donne struprate da un tronco d'albero? Fidanzate fatte a pezzi e seppelite alla meno peggio? Corpi che esplodono e putrefazioni a vista? Forse ti confondi con il secondo capitolo, che comunque è cartoonesco e non comico, o con il terzo completamente parodico? Comunque non posso che rammaricarmi per te e per la tua "cultura" cinematografica.

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    3. Prevenuta no, non credo, sono un'appassionata del genere e non ho trovato assolutamente nulla di comico nel primo La Casa, se non i suoi strenui sostenitori.
      Lynch e Cronenberg venditori di fumo che hanno azzeccato qualcosina?
      Non ti avranno per caso fatto male troppi Gianni & Pinotto (Abbot & Costello)? E' una domanda ironica, non retorica... Se non ti fa ridere, ripassati il saggio di Henri Bergson (che, per la cronaca, non ho la più palllida idea di chi sia).

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  4. Seppellite, ovviamente, va con 2 "l", sorry.

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  5. Ah, e comunque, caro Luca, mi hai dato spunti sia per ritoccare questo post che per un paio che posterò al più presto, grazie!

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  6. Bruce li ammazza tutti, Iri: questo è il contenuto. E alla fine lui e sé fanno i conti (come in uno specchio). E noi?... Tre passi nel delirio. Cos'è quella purea, se non materia cerebrale e spirito di patate?

    Uno spunto per la riflessione.

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    1. Vero, e infatti lo spirito di patata non fa ridere. Belli però i tuoi commenti, continua a scrivermi, mi piaci!

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  7. Mmmmh, un giudizio così estremo su questo film non l'avevo mai trovato, devo dire che dà spunti interessanti, pur non condividendo in toto.
    Il vissuto mancato che citi all'inizio è proprio la causa del minor piacere, come hai detto tu stessa: cinema popcorn, questo è stato dato, d'altronde La casa non è nient'altro che la versione meglio realizzata di Within the Woods, divertissement fra amici. Io non ho "acchiappato" il primo capitolo nel tempo di uscita, ma il due sì, e piccolo e "ottantaro" com'ero cercavo proprio certe impostazioni (non necessariamente in chiave grottesca, però).
    Concordo che come pietra miliare viene ricordato eccessivamente più di altri, ma un trametta semplice semplice ce l'ha, non proprio un pretesto, e gli effetti, per il tempo, non sono male, il passo uno non si realizza facilmente e certa inventiva casareccio/splatter non è comune a tutti i film del periodo. È vero che non è ultra low-budget, il sunnominato stop-motion richiede buoni mezzi per essere realizzato a dovere, anche rompere auto ed allestire interi set non è ultra sottocosto.
    Non sono affatto fan di Raimi, il terzo capitolo, pur rispettandolo oggettivamente, mi ha anche irritato...

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    1. Come prodotti sottocosto, preferisco cose come i primi "Non aprite quella porta" e "le colline hanno gli occhi. Anche se sono pupazzo fobica, non mi piace vedere farli a pezzi con spreco di decomposizione a passo uno. Il vissuto o meno c'entra relativamente...in quanti hanno visto "Quarto potere" di Welles o "La maschera del demonio" di Bava sr al momento dell'uscita? Eppure a distanza di anni restano ancora dei capolavori! "Evil dead", invece, senza la scusa ormonale, resta un filmaccio, parere personale ovviamente.

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    2. Più che il vissuto personale, parlavo di uno dei perché piace a molti ed è ritenuto cult: perché anche chi non l'ha vissuto lo lega alla connotazione del periodo, finanche di riflesso. Io gli anni Ottanta li ho visti da bambino, non certo con una mente adatta a capirli, eppure mi viene naturale connotare alcune cose alle "modalità" del periodo. Così come Non aprite quella porta è dannatamente settantiano anche per noi che quel decennio non l'abbiamo vissuto, ovviamente al di là del resto del giudizio, che certamente non si basa solo su quel dato, ci mancherebbe.
      Il tuo piacere su Le colline hanno gli occhi spero non includa il doppiaggio italiano! :D

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  8. Se posso li vedo sempre in lingua originale...fortuna che esistono i dvd.

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  9. Ma non diciamo cazzate... "Stupri e findanzati fatti a pezzi". Sei riuscita a vederci uno stupro? Sei come quelle persone che in Natural Born Killers ci vedono solo la violenza e basta? Va beh... Passa alle commedie romantiche e fatti un favore.

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